Non si può parlare del Duomo se non si fa qualche accenno sulla
storia della città di Trani. Si ipotizza che la città possa
essere esistita in età preistorica per i ritrovamenti dell’era
Neolitica. Le origini di Trani vantano, inoltre, una leggenda
secondo cui Diomede, re di Argo, dopo aver partecipato per dieci
anni all’assedio di Troia torna in patria, ma a causa di disordini
familiari fugge e capita sulle coste pugliesi dove fonda diverse
città. Una parte della Puglia viene, infatti, denominata “Terre
Diomedee”. Trani, secondo questa leggenda, fu fondata da un figlio
di Diomede “Tireno”. Turenum è il nome latino di Trani derivato da
Tyrenus. Secondo un’altra leggenda l’imperatore Traiano restaurò la
città e le diede il nome. La tradizione riferisce, anche, che nel
Cristianesimo S. Pietro sbarcato a Brindisi, sarebbe passato per
Trani e fondato una comunità cristiana. L’ipogeo della cattedrale ne
è una testimonianza. Dopo la caduta dell’Impero Romano la città
passò sotto il dominio Bizantino fino al XII secolo, passò poi alla
dominazione Normanna e successivamente al regno di Federico II di
Svevia. Trani divenne punto d’incontro tra Oriente e Occidente e
punto di partenza e di ritorno di diverse crociate. Fu nel 1099 (1°
crociata) che si iniziarono i lavori per la costruzione della
cattedrale in onore del giovinetto Nicola Pellegrino. Il giovane in
viaggio verso Roma (1094) morì a Trani dopo diversi giorni di
malattia e fu canonizzato, grazie all’intercessione dell’arcivescovo
Bisanzio, da Papa Urbano II, nel Concilio di Melfi, per i molti
miracoli che gli erano stati attribuiti. Nicola morì nei pressi
della primitiva cattedrale di S. Maria, dedicata alla Madonna
Assunta, che occupava il posto della navata dell’attuale chiesa
costruita sopra la vecchia che tuttora ne costituisce la cripta
longitudinale. La cripta sotto il transetto della nuova cattedrale
dal 1142 custodisce le reliquie di San Nicola. La cattedrale fu
terminata nel 1185 senza il campanile. I lavori di costruzione del
campanile si protrassero per più di un secolo e fu completato nel
1365. Oggi la cattedrale di Trani è composta dalla sovrapposizione
di tre chiese: l’Ipogeo di San Lucio, la Cripta di Santa Maria la
Scala e San Nicola Pellegrino, la Chiesa Superiore. Il duomo è un
esempio di architettura romanica pugliese, si distingue per il suo
vistoso Transetto e per l’uso dell’arco a sesto acuto nel passaggio
situato sotto il campanile ( cosa molto diffusa nell’architettura
romanica). Il carattere sobrio della cattedrale di Trani è
dovuto ai continui rifacimenti
delle decorazioni (capitelli, volte, stucchi).
La cattedrale di
Trani si trova nelle vicinanze della costa, a essa si accede tramite
una
doppia rampa di scale
a un ballatoio. Il pianterreno si trova in
posizione leggermente rialzato a causa della cripta sottostante. Al
centro di una
serie di arcate cieche
si apre il
portale romanico a tutto sesto ricoperto di
pregevoli rilievi
attribuiti a un Bernardo e al figlio Eustachio
ed eseguiti alla fine del XII secolo. Tra i rilievi del portale è
interessante il Ciclo Figurativo posto nella parte interna dei
piedritti. Molto erose sono i due Leoni Stilofori, simbolo di
Cristo che sconfigge il drago (il male) e il peccato. Nel luglio del
2006 i due leoni sono stati gravemente danneggiati da ignoti. Un
leone è in pratica distrutto, l’altro è stato scheggiato alla zampa
anteriore sinistra.
La ghiera esterna
dell’archivolto è decorata da figure umane e
animali, quella interna ricorda temi cinesi.
La facciata della chiesa, grazie al suo marmo bianco-rosato (tipico
della zona) si presenta bella e luminosa. Il portale un tempo era
chiuso da
una porta
bronzea forgiata nel 1175 da Barisano da Trani. Oggi
questa porta è conservata all’interno della chiesa. Essa con i suoi
bassorilievi divisi in
32 formelle
racchiudono scene sacre e profane, figure umane,
allegoriche e fantastiche. Gli elementi decorativi sono eseguiti a
stampo e cesello, dove il rilievo rimane molto basso. Al centro dei
riquadri di ogni formella si trovano figurazioni circondate da una
larga cornice a fogliami. Nella parte superiore della porta bronzea
le formelle mostrano il Cristo in Trono, Angeli adoranti, la Vergine
in Trono, vari Santi tra cui San Nicola con ai piedi la figurina di
Barisano, la deposizione e la discesa al limbo. Le formelle della
parte inferiore della porta mostrano animali, draghi, arcieri,
lottatori ecc.
La facciata è inoltre impreziosita da tre finestre e un piccolo
rosone.
La parte posteriore della chiesa si trova sulla punta del
promontorio a picco sul mare ed è delimitato da un massiccio
Transetto con copertura a capriate, più alto della facciata, dalla
quale si staccano tre alti semicilindri absidali con copertura a
cono. Sulle pareti lisce delle Absidi si aprono in maniera sparsa
varie monofore.
L’abside centrale è arricchita da un monumentale finestrone con
decorazioni costituite da animali aggettanti e da leoni stilofori,
eseguite nella prima mètà del XIII secolo.
La
Testata Nord del Transetto
presenta una coppia di bifore
sormontate da una quadrifora. Sulle pareti si osservano porte
murate, servite forse come accesso alla cripta orientale e alla
chiesa di Santa Maria (chiesa inferiore) durante il periodo di
costruzione della chiesa superiore. La
Testata Sud del Transetto
presenta archi ciechi nell’ordine
inferiore e un ricco rosone sormonta due bifore nell’ordine
superiore. Il cornicione a mensole intorno al transetto è
impreziosito di fantastici animali e di figure umane.
Accanto alla facciata del duomo c’è l’elegante torre campanaria.
Il campanile,
alto
58,90m , si sviluppa su cinque piani e culmina in una cuspide
ottagonale e piramide. La massa del campanile si alleggerisce
procedendo verso l’alto (elemento tipicamente romanico) con aperture
sempre più ampie si passa, infatti, da finestre bifore a quella
trifora, quadrifora ecc. Sotto il campanile c’è un ampio arco a
sesto acuto che riduce la sostanza su cui poggia. Negli anni ’50
questa è stata rifatta perché il campanile era pericolante. La base
con l’arco ogivale si deve a Nicolaus Sacerdos et Protomagister come
evidenziato da un’iscrizione posta alla sommità del primo livello.
Da una porta del fianco meridionale si accede alla Chiesa Inferiore
dedicata alla vergine Santa Maria.
La pianta
della chiesa superiore è longitudinale a tre navate
con transetto e triplice terminazione absidata.
La navata
centrale è sviluppata in altezza ed è separata da quelle laterali da
una doppia fila di
colonne binate
(affiancate) con capitelli in cui si ammirano
tracce di decorazioni fogliate. Alle navate corrispondono le tre
Absidi.
La zona del Presbiterio intorno all’altare maggiore è molto ampia e
presenta sul pavimento parti dei
preziosi mosaici che lo coprivano raffiguranti
Alessandro Magno,
Adamo ed Eva, cervi,
centauri, leoni in lotta con draghi.
Le due navate laterali sono ricoperte
da volte a crociera e sorreggono matronei che si affacciano
sulla navata centrale attraverso trifore. L’accesso ai matronei è permesso da una scala posta
all’interno del campanile.
Allineata alla navata della chiesa superiore si trova la Chiesa
inferiore di Santa Maria costruita nelle forme attuali nel XII
secolo, ma tradizionalmente identificata con la primitiva Chiesa
Episcopale Paleocristiana. La chiesa di Santa Maria si presenta come
una lunga aula divisa in tre navate da 22 colonne di spoglio
corte e tozze sormontate da
semplici capitelli, tutti diversi tra loro, che riprendono
stilemi corinzi e sostengono volte a crociera. Due di queste colonne
presentano un bassorilievo raffigurante una croce. Alla destra
dell’altare si trova
il sepolcro di Passapepe Lambertino del XV secolo. Una scala
dalla chiesa di Santa Maria porta al Sacello di San Leucio di forma
quadrangolare, scavato sotto il livello del mare, che custodisce dal
VII secolo i resti di San Nicola da Brindisi. L’ipogeo mostra
diversi affreschi in cattivo stato di conservazione.
Dietro l’altare una scalinata porta all’elegante Cripta di San
Nicola Pellegrino che è suddivisa in 42 campate da
28 colonne di marmo
molto alte ed eleganti.
L’altare maggiore custodisce le reliquie del Santo. Questa
cripta si trova esattamente sotto il Transetto della Chiesa
Superiore.