La Cattedrale di Trani

pagina web a cura di Liliana Manconi

      

 

        Non si può parlare del Duomo se non si fa qualche accenno sulla storia della città di Trani. Si ipotizza che la città  possa essere esistita in età preistorica per i ritrovamenti dell’era Neolitica. Le origini di Trani vantano, inoltre, una leggenda secondo cui Diomede, re di Argo, dopo aver partecipato per dieci anni all’assedio di Troia torna in patria, ma a causa di disordini familiari fugge e capita sulle coste pugliesi dove fonda diverse città. Una parte della Puglia viene, infatti, denominata “Terre Diomedee”. Trani, secondo questa leggenda, fu fondata da un figlio di Diomede “Tireno”. Turenum è il nome latino di Trani derivato da Tyrenus. Secondo un’altra leggenda l’imperatore Traiano restaurò la città e le diede il nome. La tradizione riferisce, anche, che nel Cristianesimo S. Pietro sbarcato a Brindisi, sarebbe passato per Trani e fondato una comunità cristiana. L’ipogeo della cattedrale ne è una testimonianza. Dopo la caduta dell’Impero Romano la città passò sotto il dominio Bizantino fino al XII secolo, passò poi alla dominazione Normanna e successivamente al regno di Federico II di Svevia. Trani divenne punto d’incontro tra Oriente e Occidente e punto di partenza e di ritorno di diverse crociate. Fu nel 1099 (1° crociata) che si iniziarono i lavori per la costruzione della cattedrale in onore del giovinetto Nicola Pellegrino. Il giovane in viaggio verso Roma (1094) morì a Trani dopo diversi giorni di malattia e fu canonizzato, grazie all’intercessione dell’arcivescovo Bisanzio, da Papa Urbano II, nel Concilio di Melfi, per i molti miracoli che gli erano stati attribuiti. Nicola morì nei pressi della primitiva cattedrale di S. Maria, dedicata alla Madonna Assunta, che occupava il posto della navata dell’attuale chiesa costruita sopra la vecchia che tuttora ne costituisce la cripta longitudinale. La cripta sotto il transetto della nuova cattedrale dal 1142 custodisce le reliquie di San Nicola. La cattedrale fu terminata nel 1185 senza il campanile. I lavori di costruzione del campanile si protrassero per più di un secolo e fu completato nel 1365. Oggi la cattedrale di Trani è composta dalla sovrapposizione di tre chiese: l’Ipogeo di San Lucio, la Cripta di Santa Maria la Scala e San Nicola Pellegrino, la Chiesa Superiore. Il duomo è un esempio di architettura romanica pugliese, si distingue per il suo vistoso Transetto e per l’uso dell’arco a sesto acuto nel passaggio situato sotto il campanile ( cosa molto diffusa nell’architettura romanica).  Il carattere sobrio della cattedrale di Trani è dovuto ai continui rifacimenti delle decorazioni (capitelli, volte, stucchi).

         La cattedrale di Trani si trova nelle vicinanze della costa, a essa si accede tramite una doppia rampa di scale a un ballatoio. Il pianterreno si trova in posizione leggermente rialzato a causa della cripta sottostante. Al centro di una serie di arcate cieche si apre il portale romanico a tutto sesto ricoperto di pregevoli rilievi attribuiti a un Bernardo e al figlio Eustachio ed eseguiti alla fine del XII secolo. Tra i rilievi del portale è interessante il Ciclo Figurativo posto nella parte interna dei piedritti. Molto erose sono i due Leoni  Stilofori, simbolo di Cristo che sconfigge il drago (il male) e il peccato. Nel luglio del  2006 i due leoni sono stati gravemente danneggiati da ignoti. Un leone è in pratica distrutto, l’altro è stato scheggiato alla zampa anteriore sinistra. La ghiera esterna dell’archivolto è decorata da figure umane e animali, quella interna ricorda temi cinesi.  

          La facciata della chiesa, grazie al suo marmo bianco-rosato (tipico della zona) si presenta bella e luminosa. Il portale un tempo era chiuso da una porta bronzea forgiata nel 1175 da Barisano da Trani. Oggi questa porta è conservata all’interno della chiesa. Essa con i suoi bassorilievi divisi in 32 formelle racchiudono scene sacre e profane, figure umane, allegoriche e fantastiche. Gli elementi decorativi sono eseguiti a stampo e cesello, dove il rilievo rimane molto basso. Al centro dei riquadri di ogni formella si trovano figurazioni circondate da una larga cornice a fogliami. Nella parte superiore della porta bronzea le formelle mostrano il Cristo in Trono, Angeli adoranti, la Vergine in Trono, vari Santi tra cui San Nicola con ai piedi la figurina di Barisano, la deposizione e la discesa al limbo. Le formelle della parte inferiore della porta mostrano animali, draghi, arcieri, lottatori ecc. La facciata è inoltre impreziosita da tre finestre e un piccolo rosone.

    La parte posteriore della chiesa si trova sulla punta del promontorio a picco sul mare ed è delimitato da un massiccio Transetto con copertura a capriate, più alto della facciata, dalla quale si staccano tre alti semicilindri absidali con copertura a cono. Sulle pareti lisce delle Absidi si aprono in maniera sparsa varie monofore. L’abside centrale è arricchita da un monumentale finestrone con decorazioni costituite da animali aggettanti e da leoni stilofori, eseguite nella prima mètà del XIII secolo.

  

 

  

 

     La Testata Nord del Transetto presenta una coppia di bifore sormontate da una quadrifora. Sulle pareti si osservano porte murate, servite forse come accesso alla cripta orientale e alla chiesa di Santa Maria (chiesa inferiore) durante il periodo di costruzione della chiesa superiore. La Testata Sud del Transetto presenta archi ciechi nell’ordine inferiore e un ricco rosone sormonta due bifore nell’ordine superiore. Il cornicione a mensole intorno al transetto è impreziosito di fantastici animali e di figure umane.

 

    Accanto alla facciata del duomo c’è l’elegante torre campanaria. Il campanile, alto 58,90m , si sviluppa su cinque piani e culmina in una cuspide ottagonale e piramide. La massa del campanile si alleggerisce procedendo verso l’alto (elemento tipicamente romanico) con aperture sempre più ampie si passa, infatti, da finestre bifore a quella trifora, quadrifora ecc. Sotto il campanile c’è un ampio arco a sesto acuto che riduce la sostanza su cui poggia. Negli anni ’50 questa è stata rifatta perché il campanile era pericolante. La base con l’arco ogivale si deve a Nicolaus Sacerdos et Protomagister come evidenziato da un’iscrizione posta alla sommità del primo livello. Da una porta del fianco meridionale si accede alla Chiesa Inferiore dedicata alla vergine Santa Maria.

    La pianta della chiesa superiore è longitudinale a tre navate con transetto e triplice terminazione absidata. La navata centrale è sviluppata in altezza ed è separata da quelle laterali da una doppia fila di colonne binate (affiancate) con capitelli in cui si ammirano tracce di decorazioni fogliate. Alle navate corrispondono le tre Absidi.

    La zona del Presbiterio intorno all’altare maggiore è molto ampia e presenta sul pavimento parti dei preziosi mosaici che lo coprivano raffiguranti Alessandro Magno, Adamo ed Eva, cervi, centauri, leoni in lotta con draghi.  

 

      Le due navate laterali sono ricoperte da volte a crociera e sorreggono matronei che si affacciano sulla navata centrale attraverso trifore. L’accesso ai matronei è permesso da una scala posta all’interno del campanile.

   

  

 

    

      Allineata alla navata della chiesa superiore si trova la Chiesa inferiore di Santa Maria costruita nelle forme attuali nel XII secolo, ma tradizionalmente identificata con la primitiva Chiesa Episcopale Paleocristiana. La chiesa di Santa Maria si presenta come una lunga aula divisa in tre navate da 22 colonne di spoglio corte e tozze sormontate da semplici capitelli, tutti diversi tra loro, che riprendono stilemi corinzi e sostengono volte a crociera. Due di queste colonne presentano un bassorilievo raffigurante una croce. Alla destra dell’altare si trova il sepolcro di Passapepe Lambertino del XV secolo. Una scala dalla chiesa di Santa Maria porta al Sacello di San Leucio di forma quadrangolare, scavato sotto il livello del mare, che custodisce dal VII secolo i resti di San Nicola da Brindisi. L’ipogeo mostra diversi affreschi in cattivo stato di conservazione. 

 

 

 

 

      Dietro l’altare una scalinata porta all’elegante Cripta di San Nicola Pellegrino che è suddivisa in 42 campate da 28 colonne di marmo molto alte ed eleganti. L’altare maggiore custodisce le reliquie del Santo. Questa cripta si trova esattamente sotto il Transetto della Chiesa Superiore.

 

Testi di Marilena Sollazzo - Fotografie di Paola Lerza